Il ciclismo teme le decisioni del mondo del calcio. A rivelarlo è David Lappartient, presidente dell’UCI, che in un’intervista rilasciata all’agenzia francese AFP ha ammesso di essere preoccupato dalla proposta della FIFA, omologo calcistico dell’istituzione di cui è capo, di disputare il mondiale di calcio ogni due anni e non ogni quattro, come invece avviene attualmente. A preoccupare il bretone è la possibilità che il mondiale di calcio possa contribuire a offuscare il Tour de France, evento intorno al quale gira l’intero movimento, come è stato ammesso più volte durante il lockdown, che abitualmente soffre un calo di ascolti nell’anno dei mondiali di calcio.
“Siamo preoccupati dalle conseguenze sul ciclismo e sul nostro evento principe, il Tour de France – ha dichiarato – Ogni quattro anni notiamo un calo di ascolti quando c’è la coppa del mondo. È un evento che, per il suo peso enorme, attira gli sponsor e questo ovviamente ha delle conseguenze sugli altri sport. Basta consultarne l’impatto negli anni in cui si tengono. Sappiamo che i budget dei media e degli sponsor non son dilatabili e tennis, ciclismo e golf potrebbero essere i tre sport che ne risentiranno di più. Malumori? Sì, si possono esprimere alcuni malumori, ma non voglio interferire con il governo del calcio”.
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